Il CICAP rinnova la propria identità visiva, per restare al passo con i tempi e continuare a promuovere con sempre più impegno il pensiero scientifico e razionale. Il progetto, che segna una svolta importante nella vita dell’associazione, è stato realizzato con la collaborazione dell’ Istituto Europeo di Design.
Ne avevo già accennato più di 10 anni fa, e oggi torno su questo importante argomento:
DONARE SANGUE FA BENE, A VOI E AGLI ALTRI!
Il sangue è importante per tutta una serie di motivi. In Italia ne servono migliaia di unità tutti i giorni: per chi subisce un intervento chirurgico o per chi ha un incidente, ma anche, come ci ricorda la Fondazione Veronesi, per curare anemie, immunodeficienze, malattie oncologiche ed ematologiche.
La tua donazione di sangue potrebbe salvare una vita!
Non è difficile: basta chiamare il centro trasfusionale del vostro ospedale, oppure la sede AVIS o FIDAF della vostra città, oppure ancora chiedere in Croce Rossa. Vi daranno tutte le informazioni necessarie!
Basta avere dai 18 ai 65 anni ed essere in buona salute. Al centro prelievi vi faranno una visita, e a ogni donazione (al massimo ogni 3 mesi per le donazioni di sangue interno) vi faranno degli esami per controllare il vostro stato di salute.
Io sono vicino alle 100 donazioni, e sono orgoglioso di dire che mio figlio ha fatto la sua prima donazione a 18 anni e 2 giorni, e da allora non ha mancato un appuntamento.
Fate qualcosa per voi e per gli altri: DONATE SANGUE!!!
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Negli ultimi tempi si è parlato molto del possibile ritorno di missioni umane sulla Luna. Sappiamo, inoltre, che il visionario e discusso Elon Musk ha in programma di portare uomini e donne su Marte entro la fine di questo decennio. Al contrario della Luna, che ha già visto la presenza di dodici uomini a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, il pianeta rosso non ospita né ha mai ospitato, neppure per brevi periodi, forme di vita intelligenti. O forse ci sbagliamo?
Il giorno era giunto. Il capotribù ormai aveva compiuto settant’anni e, come da tradizione, festeggiarono l’evento in tutto il villaggio con grandi banchetti prelibati. Finita la cena, il figlio maggiore ed erede lo prese in spalla e si diresse alla vetta più vicina con tutto il corteo al seguito che rideva come divertito. Nelle vicinanze della rupe il capo anziano venne rimesso a terra e gli fu dato qualcosa che ingerì. Poco dopo iniziò a ridere anche lui, o perlomeno così sembrava. Mostrava i denti e soffiava sbavando, i suoi occhi erano spalancati. I figli presero i bastoni e cominciarono a percuoterlo indirizzandolo verso lo strapiombo. Le risate aumentarono. Il figlio maggiore diede un ultimo colpo di bastone al padre il quale, ormai sanguinante, precipitò dalla rupe. La gente del villaggio alzò le mani in adorazione. Il tempo del nuovo capo era giunto.
Col termine autismo (o come meglio andrebbe definito, i disturbi dello spettro autistico-ASD) ci si riferisce a un disturbo del neuro-sviluppo che coinvolge principalmente linguaggio, comunicazione e interazione sociale. I soggetti che ne sono affetti mostrano, inoltre. una marcata ristrettezza nel repertorio di attività e di interessi. Le manifestazioni variano ampiamente a seconda del livello di sviluppo e dell’età cronologica del soggetto e possono manifestarsi con differenti presentazioni cliniche e diversi livelli di gravità.
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Una vicenda boccaccesca. Fu così che i giornali definirono la curiosa storia che nel 1913 portò in tribunale il cinquantasettenne Amedeo Olivetti, detto Medeo ‘l fòl, e una coppia di coniugi che non poteva avere figli. Intorno a questa storia di cronaca si coagularono voci, dicerie, canzoni popolari, rappresentazioni teatrali e fogli volanti. Ed è una storia che, pur avendo per protagonisti personaggi un po’ borderline, è anche figlia di forti credenze popolari, della superstizione e del pensiero magico…
I protagonisti della storia
Nel 1913, a Torino fu celebrato un vero e proprio processo mediatico, che vedeva imputato per truffa Amedeo Olivetti: disoccupato, pregiudicato ma anche profeta, mago ed esorcista. Viveva a Traves, in val di Viù, a nord-ovest di Torino. Così lo descrive La Stampa del 20 marzo 1913:
Giandujotto scettico n° 130, di Sofia Lincos e Giuseppe Stilo (12/01/2023)
La Sindone conservata a Torino probabilmente risale al Medioevo. Questo non ha certo impedito che, nei secoli, le siano stati attribuiti parecchi miracoli. Nel segmento cattolico del mondo cristiano, quel lenzuolo è il caso più noto del fenomeno antropologico della persistenza del sacro in oggetti che col sacro sono entrati in contatto (per alcune fonti scettiche sulla Sindone, andate al sito del CICAP).
Meno noto è il fatto che la Sindone fu utilizzata anche in contesti di violenza religiosa molto alta – cioè ai tempi delle guerre di religione europee fra cattolici e protestanti – per affermare la propria superiorità su altre chiese e su convinzioni diverse da quella cattolica.
Gli Unni sono spesso descritti come un violento popolo nomade. Le loro invasioni, che hanno interessato l’Europa del IV-V secolo, sono ritenute da molti tra le cause della dissoluzione di un Impero Romano oramai morente. Chi erano e da dove arrivavano? Perché si sono spostati dal proprio luogo di origine? Come mai la richiesta di oro e terre è aumentata fino a sfociare in guerre continue?
Uno studio multidisciplinare pubblicato sulla rivista Journal of Roman Archaeology ha analizzato per la prima volta in modo organico le fonti archeologiche, storiche e ambientali in merito. Il risultato è la proposta da parte dei ricerctaori che gravi episodi di siccità, avvenuti tra il 430 e il 450 d.C, abbiano sconvolto l’organizzazione economica e sociale delle popolazioni stanziate attorno al Mar Nero, spingendole a migrare verso zone più fertili.
Affidereste la pubblicazione di un vostro scritto ad un editore scientifico online, sul cui sito si parla di un comitato editoriale “comprendente autori di fama e accademici che esaminano attentamente lo stesso e offrono i loro suggerimenti per le improvvisazioni, prima di pubblicarli nella forma finale”?
Perché questo, letteralmente, è quanto si legge nel sito di uno dei tantissimi editori scientifici predatori, chiamato Hilaris Publishing SRL.
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Le piramidi le ha costruite BigFoot!
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