APPROFONDIMENTO – Tommy è uno scimpanzé, Sandra è una orango. Sandra è una “persona non umana”, Tommy no. Le recenti sentenze (una statunitense, l’altra argentina) aprono degli interrogativi enormi, e sono interessanti sotto due punti di vista. Da una parte, sicuramente, sono la frontiera dei diritti degli animali – almeno per quanto riguarda quel gruppo chiamato “delle grandi scimmie”. Dall’altra, in maniera indiretta, ma se vogliamo più profonda, forse rappresentano l’inizio di un dibattito che diventerà centrale nei prossimi decenni: se ammettiamo che esistano intelligenze uguali (per grado di profondità) ma diverse (per origine, struttura e funzionamento) dalle nostre, che diritti dovremo dare alle macchine dotate di intelligenza artificiale?
Alcune necessarie precisazioni
Partendo dall’inizio, ossia dalle due sentenze sopra menzionate, è bene chiarire il contesto in cui sono state prodotte. Innanzitutto, entrambe non sono passate in giudicato, ovvero entrambe verosimilmente verranno portate in appello. Soprattutto, però…
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