A differenza della vista o dell’udito, la percezione del tempo non può essere fatta risalire a un organo di senso come l’occhio o l’orecchio. I ricercatori hanno ipotizzato che i neuroni che rilasciano dopamina possano anche svolgere un ruolo nel modo in cui percepiamo il tempo. Crediti immagine: Pixabay
RICERCA – In situazioni noiose o sgradevoli, ci sembra che il tempo non passi mai. Ma quando ci divertiamo, ecco che vola via. Tutto ciò è più che una semplice impressione: alla questione che ha appassionato filosofi per secoli si aggiungono nuove risposte dalla neurobiologia.
Pubblicata su Science, una ricerca opera dello Champalimaud Centre for the Unknown di Lisbona ha identificato – seppur nel cervello dei topi – il circuito neuronale che modula la percezione del tempo trascorso. Una regione in cui l’attività di alcuni neuroni può essere manipolata per indurre l’animale a sottostimare o sovrastimare la durata di un intervallo…
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