Lì dove sono nato, per indicare l’ovvio conflitto di interesse in cui versa chi sostiene che ciò che pratica e vende sia eccellente, e che quindi a chiedergli un parere già si sa la risposta che si otterrà, si usa far riferimento ad una vecchia figura commerciale, quella del venditore di acqua fresca.
Acquaiolo, l’acqua è fresca? Cristallina e di sorgente.
Questo è il tenore delle risposte che provengono da chi pratica e sostiene l’agopuntura ai due precedenti articoletti (qui e qui) in cui si faceva il punto sulle pubblicazioni circa l’efficacia clinica dell’agopuntura insieme agli scienziati ed ai ricercatori del gruppo PTS dedicato all’integrità e alle frodi nella ricerca scientifica.
Siccome, però, i fatti hanno la testa dura, si continuano ad accumulare evidenze circa il fatto che l’agopuntura sia non solo una pseudoscienza (quando fa riferimento alla medicina tradizionale cinese, con i suoi meridiani e punti energetici, cosa che continua ai nostri giorni), ma anche una pratica clinica inefficace, da non sostenere nelle strutture pubbliche.
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