Nella cultura Yoga lo jala neti è una tecnica di pulizia nasale utilizzata per rimuovere gli ostacoli al passaggio dell’aria attraverso il naso. La pratica, che negli ultimi anni si è diffusa anche al di fuori di questa tradizione, consiste nel lavaggio delle cavità nasali con soluzione fisiologica e avviene attraverso un recipiente dotato di un beccuccio, chiamato neti lota (in inglese neti pot). Il paziente versa la soluzione in una narice, lascia che fluisca e poi fuoriesca dall’altra. Il neti lota non è però l’unico metodo utilizzato per la pulizia del naso: l’irrigazione può essere ottenuta anche con un flaconcino, uno spray o una bottiglietta dotata di nebulizzatore.
Ma il lavaggio serve davvero per l’igiene quotidiana? “Un naso che funziona bene ha già il suo meccanismo di difesa: la clearance mucociliare”, spiega a OggiScienza Matteo Gelardi, otorinolaringoiatra e presidente dell’Accademia Italiana di Rinologia. “Negli adulti i lavaggi nasali sono consigliati solamente in presenza di patologie infiammatorie, in particolar modo nel caso di forme infettive, come la rinosinusite. Il naso deve essere lavato quando le cavità nasali sono occupate da secrezioni, più o meno dense. In questi casi il lavaggio dovrebbe essere praticato prima di intervenire con qualunque altra terapia, ad esempio prima di utilizzare aerosol o spray cortisonici contro la rinite allergica. Questi trattamenti medici sono infatti mirati alla cura della mucosa: affinché siano efficaci, deve prima essere rimosso il muco”.
Continua a leggere su Oggiscienza: Lavaggi nasali: quando servono davvero