Ecologia e innovazione dal sito OPENPOLIS

Ricevo e condivido con voi un paio di articoli dalla newsletter di OPENPOLIS.

La sfida del piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici

Dopo un iter di 6 anni è stato approvato il piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Uno strumento importante il cui successo però dipenderà dalla volontà politica di indirizzare risorse per l’attuazione delle misure. Per approfondire, clicca qui.

Le temperature del 2023 sono le più alte registrate negli ultimi 170 anni

Globalmente l’anomalia delle temperature nel 2023 ha sfiorato il grado e mezzo, la soglia stabilita dall’accordo di Parigi. Le agenzie internazionali per il clima prevedono, nei prossimi anni, un ulteriore peggioramento. Per approfondire, clicca qui.

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Notizie sparse da NATURE Italia

 La rivista NATURE ha una pagina dedicata al nostro paese: NATURE Italy.

Ecco alcune notizie tratte dalla loro newsletter, con i link per approfondire (cliccate sul titolo).

Combinando una molecola segnale e un anticorpo, un gruppo di ricerca di Milano ha sviluppato un nuovo trattamento contro l’infezione, che ha superato con successo la sperimentazione sugli animali.

Il Parlamento non ha rinnovato il finanziamento annuale di 1 milione di euro all’istituto fondato da Rita Levi Montalcini. Il Ministero della Ricerca ha promesso una soluzione per evitare la chiusura del centro.

Decenni di dati sul monte Everest mostrano che i venti freddi creati dallo scioglimento dei ghiacci fanno temporaneamente da contrappeso al riscaldamento globale – ma questo potrebbe presto cambiare.

e per finire…

Esperimenti sulle onde gravitazionali, una campagna elettorale che deciderà le politiche climatiche europee e la corsa per utilizzare i fondi del PNRR sono alcune delle storie che caratterizzeranno il nuovo anno.

Buona lettura

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ài, ànno per hai, hanno

Mi hanno segnalato che un tempo alcune maestre (elementari) insegnavano che ha e hanno (le forme verbali del verbo avere, per intenderci) potevano essere scritte come ài e ànno.

La cosa mi ha stupito, e ho (anzi… ò) fatto una veloce ricerca, e nel sito dell’Accademia della Crusca ho trovato questo articolo:

https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/h-etimologica-grafie-%C3%A0nno-%C3%A0-%C3%B2-e-%C3%A0i-per-hanno-ha-ho-hai/83

Da cui un piccolo estratto:  Attualmente le forme con la h sono senz’altro le più diffuse e quelle indicate come corrette dai grammatici e dai linguisti: nella Grammatica di Luca Serianni, dove per altro si trova una breve sintesi sulla questione, si precisa che le forme à, ài, ànno e ò «oggi appaiono grafie non certo erronee, ma di uso raro e di tono popolare». Tuttavia non sono poche le persone che le usano, soprattutto se la loro formazione scolastica è stata compiuta nella prima metà del secolo scorso.

A presto

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Energia da fusione

Il progetto JET è in decommissioning. Sarà un grande esperimento che aiuterà a rendere l’energia da fusione, ancora lontana purtroppo, più economica e sostenibile.

https://www.nature.com/articles/d41586-024-00135-3

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Come procede il Pnrr sulle infrastrutture

Rubo dalla newsletter dell’ottimo sito di OPENPOLIS una interessante panoramica sulla situazione del Pnrr.

Lo scorso 12 aprile la commissione ambiente della camera ha presentato un rapporto sulle infrastrutture prioritarie previste dal piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dal fondo complementare (Pnc). Si tratta di investimenti che spaziano dalle ferrovie ai sistemi di mobilità urbana, dalle autostrade agli interventi su porti e aeroporti.

Dai dati, aggiornati al 31 dicembre 2022, emerge un quadro articolato. Riguardo le risorse, la somma a disposizione risulta inferiore di 30 miliardi di euro rispetto al costo totale previsto di 132,5 miliardi. Sullo stato di avanzamento, la maggior parte delle opere è ancora in alla fase di progettazione o di gara. Con delle differenze tra settori – i lavori sulle ferrovie sono allo stadio più avanzato – e tra territori. In questo caso infatti le regioni del centro e del nord hanno più opere in corso rispetto al mezzogiorno.

Vi invito a leggere l’intero articolo a questo link: https://www.openpolis.it/come-procede-il-pnrr-sulle-infrastrutture/

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Speciale elezioni Amministrative 2023

Le elezioni amministrative 2023 in Italia si terranno in data domenica 14 (dalle ore 07:00 alle ore 23:00) e lunedì 15 maggio (dalle ore 07:00 alle ore 15:00).

Da presidente di seggio che non vuole complicazioni, mi permetto di ricordare a tutti alcune norme generali sulle elezioni, e le particolarità delle schede che dovremo affrontare (sperando di non scrivere baggianate…).

In Italia votare è considerato un “dovere civico” (Costituzione della Repubblica Italiana – Parte prima, Diritti e doveri dei cittadini – Titolo IV, Art. 48).

Possono votare tutti i cittadini che, al giorno delle elezioni, hanno compiuto 18 anni.

Per poter votare occorre presentarsi al seggio con la tessera elettorale e con un documento di riconoscimento (carta d’identità o altro documento di riconoscimento con fotografia rilasciato dalla Pubblica Amministrazione, per esempio: patente, passaporto, libretto di pensione, porto d’armi, tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, purché convalidata da un comando militare).

Alcuni dei documenti sopra elencati possono essere utilizzati anche se scaduti (Carta di identità, passaporto), ma il documento deve comunque risultare sotto ogni altro aspetto regolare e la fotografia deve assicurare la precisa identificazione del votante.

Nonostante quanto appena scritto, raccomando caldamente di presentarsi con la carta di identità valida e NON scaduta. Dopo tutto, un documento valido e non scaduto lo dovete avere, e si evitano malintesi e spiacevoli discussioni.

Nel caso abbiate perso la tessera elettorale, oppure non ci siano più spazi per la ‘certificazione del voto’, dovete andare all’ufficio elettorale del comune di residenza. Vi consiglio di controllare le tessere per tempo, per evitare di doverlo fare all’ultimo momento. L’ufficio resterà comunque aperto dalle ore 9 alle ore 18 nei due giorni antecedenti la data della consultazione e, nei giorni delle votazioni, per tutta la durata delle operazioni di voto.

NON potete fotografare o filmare il vostro voto! L’articolo 1 del Decreto-legge 1° aprile 2008, n. 49 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.80 del 4 aprile 2008 dal titolo “Misure urgenti volte ad assicurare la segretezza della espressione del voto nelle consultazioni elettorali e referendarie” prevede quanto segue:

1. Nelle consultazioni elettorali o referendarie è vietato introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini.

4. Chiunque contravviene al divieto di cui al comma 1 è punito con l’arresto da tre a sei mesi e con l’ammenda da 300 a 1000 euro.

Quindi, lasciate il telefono a casa o a chi vi accompagna al seggio, oppure consegnatelo al presidente del seggio. Evitate discussioni, la legge è chiara.

Ci sono dei casi particolari nei quali l’elettore può essere aiutato ad esprimere il proprio voto da altra persona. Al riguardo, il Ministero degli Interni precisa quanto segue:

Possono essere accompagnati all’interno della cabina elettorale solo gli elettori diversamente abili che siano fisicamente impediti nell’espressione autonoma del voto, e cioè i ciechi, gli amputati delle mani, e gli affetti da paralisi o da altro impedimento fisico di analoga gravità. Ciò premesso, sono ammessi al voto assistito presso il seggio gli elettori che, presentando apposita certificazione sanitaria, abbiano ottenuto, da parte del comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, l’inserimento sulla propria tessera elettorale dell’annotazione del diritto al voto assistito mediante apposizione del codice (AVD). Possono anche essere ammessi a votare con un accompagnatore gli elettori il cui impedimento fisico nell’espressione autonoma del voto sia evidente. Quando manchi il suddetto simbolo o codice sulla tessera elettorale o quando l’impedimento fisico non sia evidente il diritto al voto assistito può essere dimostrato con un certificato medico – redatto da un funzionario medico designato dai competenti organi delle aziende sanitarie locali – nel quale sia espressamente attestato che l’infermità fisica impedisce all’elettore di esprimere il voto senza l’aiuto di un altro elettore.

COME si vota.

Ovviamente voglio solo dare indicazioni tecniche. CHI volete votare è una vostra libera scelta che, secondo me, dovrebbe essere ponderata e ragionata attentamente, visto che con il nostro voto andremo a delegare altre persone a prendere decisioni che ci influenzeranno per i prossimi anni.

In generale, per esprimere il vostro voto è sufficiente apporre una croce, o altro segno che NON renda il vostro voto identificabile, che sia evidente senza essere esagerata, sul contrassegno della lista di vostra scelta. Evitate di fare crocette minuscole che risultano difficili da vedere, così come croci complicate, ripassate, ed enormi, che potrebbero anche invalidare il vostro voto.

Questo segno DEVE essere fatto con l’apposita matita fornita dal seggio, così come indicato dalla legge. Niente penne a sfera, stilografiche, pennarelli o altro, il voto sarebbe nullo. Tra parentesi, evitate di leccare la matita: non serve a niente, e non è igienico…

Ricordate che il principio è quello de ‘favor voti’, ovvero chi scrutina deve cercare di garantire la volontà dell’elettore.

Alla fine del post troverete i due articoli delle istruzioni per le operazioni di seggio, emesso dal ministero, con tutti i dettagli su voto e scrutinio.

COMUNALI

Nei comuni fino a 15.000 abitanti ogni candidato sindaco è collegato a una singola lista, e NON è possibile il voto disgiunto. È eletto sindaco il candidato che ottiene la maggioranza dei voti validi, e NON è previsto ballottaggio.

Nei comuni con più di 15 000 abitanti ogni candidato sindaco è collegato a una singola lista oppure a un gruppo di liste (coalizione). Si può votare per una lista collegata al candidato sindaco prescelto oppure per una delle liste a lui non collegate, esprimendo in quest’ultimo caso un voto disgiunto. È eletto sindaco il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi. Nel caso che nessuno dei concorrenti superi il 50%, si ricorre al ballottaggio tra i due candidati più votati al primo turno.

  • Si può decidere di non indicare alcuna lista, limitandosi ad apporre un segno sul nome di un candidato sindaco o sul riquadro che lo contiene: in questo caso sarà conteggiato solo il voto al candidato sindaco.
  • Se l’elettore mette un segno su una delle liste senza indicare alcun candidato sindaco, il voto si intende dato anche al candidato sindaco collegato alla lista prescelta.

Per tutti i comuni possono essere espresse una o due preferenze, scrivendo il cognome dell’aspirante consigliere negli appositi spazi di fianco al simbolo votato, e ovviamente devono essere candidati di quella lista. Devono essere di genere diverso, altrimenti la seconda preferenza non è conteggiata. (nei comuni sotto i 5000 abitanti è possibile solo una preferenza).

A proposito di schede bianche e nulle: queste vengono contate, ma NON valgono in nessun modo ai fini dell’assegnazione dei seggi. Le schede bianche o nulle valgono SOLO per la percentuale votanti, quindi possono avere importanza quando c’è un quorum, come nei referendum.

Potete trovare informazioni complete sul sito del Ministero dell’Interno:

Elezioni Comunali – https://dait.interno.gov.it/elezioni/speciale-amministrative

Buon voto!

Fac-simili di schede per le comunali, tratti dal manuale per le operazioni elettorali.

Scheda azzurra

Facsimile Comunali fino a 5000

Comuni fino a 5000 abitanti

Facsimile Comunali 5000-15000

Comuni da 5000 fino a 15000 abitanti

Facsimile Comunali

Comuni oltre i 15000 abitanti.

CAPITOLO 25
SISTEMA ELETTORALE E SALVAGUARDIA DELLA VALIDITA’ DEL VOTO

25.1. – Cenni sul sistema elettorale per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale
Il sistema elettorale e le modalità di voto sono diversi a seconda che il comune abbia popolazione sino a 15.000 abitanti o superiore a tale fascia demografica.
In tutti i comuni, l’elezione del sindaco è contestuale all’elezione dei consiglieri comunali.
Nei comuni sino a 15.000 abitanti, l’elezione dei consiglieri comunali si effettua con sistema maggioritario. Ciascun candidato alla carica di sindaco è collegato ad una sola lista di candidati consiglieri comunali. L’elettore può mettere un segno di voto sul nome del candidato a sindaco e/o sul contrassegno della lista collegata: in qualsiasi di questi casi, il voto va sia al candidato sindaco che alla lista collegata. E’ eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Solo in caso di parità di voti, si procede a un turno di ballottaggio fra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti. L’elettore, nel primo turno di voto, può esprimere anche voti di preferenza
per candidati alla carica di consigliere: un solo voto di preferenza, nei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti; fino a due voti di preferenza, ma per candidati di sesso diverso, a pena di annullamento della seconda preferenza, nei comuni tra 5.000 e 15.000 abitanti.
Nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, l’elezione dei consiglieri, sulla base dei voti attribuiti alle liste concorrenti, si effettua con metodo proporzionale, con soglie di sbarramento ed eventuale premio di maggioranza. Ciascun candidato alla carica di sindaco è collegato ad una o più
liste di candidati consiglieri comunali. L’elettore può mettere un segno di voto sul contrassegno di una lista: in tal caso il voto va sia alla lista che al candidato sindaco. L’elettore può mettere un segno di voto solo sul candidato alla carica di sindaco: in tal caso, il voto NON si trasferisce a nessuna lista collegata.

L’elettore può anche mettere un segno di voto sia su un candidato alla carica di sindaco sia sul contrassegno di una lista: in tal caso, il voto va sia al candidato sindaco che alla lista, anche nell’ipotesi in cui tale lista NON sia tra quelle collegate al candidato sindaco votato. E’ eletto sindaco il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi. Se nessun candidato sindaco ottiene tale maggioranza, si procede a un turno di ballottaggio fra i due candidati alla carica di sindaco che hanno ottenuto al primo turno il maggior numero di voti. L’elettore, nel primo turno di voto, può esprimere anche fino a due voti di preferenza per candidati alla carica di consigliere, ma di sesso diverso, a
pena di annullamento della seconda preferenza.

(Cfr. artt. 71, 72 e 73 D.lgs. n. 267/2000)

25.2. – Principio di salvaguardia della validità del voto. Univocità e non riconoscibilità del voto
Nelle operazioni di scrutinio, il seggio elettorale deve anzitutto tener presente il principio fondamentale stabilito dalla legge e dal costante orientamento della giurisprudenza della salvaguardia della validità del voto (c.d. “favor voti”).
Ciò significa che la validità dei voti di lista o di preferenza contenuti nella scheda deve essere ammessa tutte le volte in cui si può desumere la volontà effettiva dell’elettore (c.d. univocità del voto), salvo i casi di schede non conformi a legge o non recanti la firma di uno scrutatore o il bollo della sezione o
di schede che presentano scritture o segni tali da far ritenere, in modo inoppugnabile, che l’elettore abbia voluto far riconoscere il proprio voto (c.d. riconoscibilità del voto).
(Cfr. artt. 64 e 69 T.U. n. 570/1960)

La finalità è di garantire il rispetto della volontà di tutti gli elettori, anche di quelli che non sono in grado di apprendere e di osservare in pieno le disposizioni normative sulla espressione del voto.17
Pertanto, non devono invalidare il voto:

  • mere anomalie del tratto;
  • i segni superflui o eccedenti o comunque giustificabili come un’espressione rafforzativa del voto;
  • erronee indicazioni del nome del candidato che non ne impediscono l’agevole identificazione;
  • le incertezze grafiche nella individuazione dei candidati prescelti;
  • l’imprecisa collocazione dell’espressione di voto rispetto agli spazi a ciò riservati, tranne che non risulti con chiara evidenza che la scorretta compilazione sia preordinata al riconoscimento dell’autore.
  • Ad esempio, potrebbe verificarsi, soprattutto nelle elezioni dei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, che l’elettore tracci un unico segno di voto toccando però più contrassegni di lista o più rettangoli contenenti il contrassegno di distinte liste (collegate o meno allo stesso candidato sindaco). Tale voto, nell’ottica di salvaguardarne la validità, si può intendere riferito e attribuibile alla lista sul cui contrassegno insiste in maniera evidente la parte prevalente del segno stesso. Analogamente, nel caso in cui un unico segno posto sul nominativo del candidato sindaco o sul rettangolo contenente il nominativo stesso lambisca anche il contrassegno di una lista (collegata o meno al medesimo candidato sindaco), il voto si può intendere riferito e attribuibile al candidato sindaco predetto (ed esclusivamente a lui, nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti).
    Di conseguenza, le disposizioni che sanciscono la nullità del voto per la presenza di segni di riconoscimento devono essere qualificate di stretta interpretazione, nel senso che il voto può essere dichiarato nullo solo quando la scheda contiene segni, scritte o espressioni che inoppugnabilmente e inequivocabilmente sono idonei a palesare la volontà dell’elettore di far riconoscere la propria identità: sono da considerare tali i segni che non trovano, al di fuori di questa volontà, altra ragione o spiegazione. I segni che possono invalidare la scheda sono esclusivamente quelli apposti dall’elettore, e non i segni tipografici o di altro genere.
  • Inoltre, nel caso di contemporaneo svolgimento di più consultazioni e, quindi, di consegna all’elettore di più schede di voto, può succedere che, malgrado le avvertenze fornite dal presidente di seggio, le schede vengano sovrapposte dall’elettore l’una sull’altra, con l’effetto che il segno di voto regolarmente tracciato su una scheda si riverberi per pressione su quella sottostante: quest’ultima scheda, tuttavia, se la volontà dell’elettore è univoca e la scheda stessa non è da dichiarare nulla per altri motivi, deve essere ritenuta valida.
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Il nuovo volto del CICAP

Il CICAP rinnova la propria identità visiva, per restare al passo con i tempi e continuare a promuovere con sempre più impegno il pensiero scientifico e razionale. Il progetto, che segna una svolta importante nella vita dell’associazione, è stato realizzato con la collaborazione dell’ Istituto Europeo di Design.

A questo link, il video della presentazione del 2 febbraio a Milano.

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Donate sangue! Fa bene a voi e agli altri!

 Ne avevo già accennato più di 10 anni fa, e oggi torno su questo importante argomento: 

DONARE SANGUE FA BENE, A VOI E AGLI ALTRI!

Il sangue è importante per tutta una serie di motivi. In Italia ne servono migliaia di unità tutti i giorni: per chi subisce un intervento chirurgico o per chi ha un incidente, ma anche, come ci ricorda la Fondazione Veronesi, per curare anemie, immunodeficienze, malattie oncologiche ed ematologiche.

La tua donazione di sangue potrebbe salvare una vita!

Non è difficile: basta chiamare il centro trasfusionale del vostro ospedale, oppure la sede AVIS FIDAF della vostra città, oppure ancora chiedere in Croce Rossa. Vi daranno tutte le informazioni necessarie!

Basta avere dai 18 ai 65 anni ed essere in buona salute. Al centro prelievi vi faranno una visita, e a ogni donazione (al massimo ogni 3 mesi per le donazioni di sangue interno) vi faranno degli esami per controllare il vostro stato di salute.

Io sono vicino alle 100 donazioni, e sono orgoglioso di dire che mio figlio ha fatto la sua prima donazione a 18 anni e 2 giorni, e da allora non ha mancato un appuntamento.

Fate qualcosa per voi e per gli altri: DONATE SANGUE!!!

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Cosa ha pubblicato Query On Line

Query On Line, la versione web della rivista del CICAP, pubblica tanti articoli interessanti.

Ecco alcuni brani di quanto pubblicato nell’ultima settimana (cliccate sul titolo per leggere l’articolo originale):

L’ingegner Tortarolo e il sistema idraulico del pianeta Marte
di Gabriele Carelli

Negli ultimi tempi si è parlato molto del possibile ritorno di missioni umane sulla Luna. Sappiamo, inoltre, che il visionario e discusso Elon Musk ha in programma di portare uomini e donne su Marte entro la fine di questo decennio. Al contrario della Luna, che ha già visto la presenza di dodici uomini a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, il pianeta rosso non ospita né ha mai ospitato, neppure per brevi periodi, forme di vita intelligenti. O forse ci sbagliamo?

Il sacrificio degli anziani nella Sardegna antica, tra mito e tracce storiche
di Stefano Demurtas

Il giorno era giunto. Il capotribù ormai aveva compiuto settant’anni e, come da tradizione, festeggiarono l’evento in tutto il villaggio con grandi banchetti prelibati. Finita la cena, il figlio maggiore ed erede lo prese in spalla e si diresse alla vetta più vicina con tutto il corteo al seguito che rideva come divertito. Nelle vicinanze della rupe il capo anziano venne rimesso a terra e gli fu dato qualcosa che ingerì. Poco dopo iniziò a ridere anche lui, o perlomeno così sembrava. Mostrava i denti e soffiava sbavando, i suoi occhi erano spalancati. I figli presero i bastoni e cominciarono a percuoterlo indirizzandolo verso lo strapiombo. Le risate aumentarono. Il figlio maggiore diede un ultimo colpo di bastone al padre il quale, ormai sanguinante, precipitò dalla rupe. La gente del villaggio alzò le mani in adorazione. Il tempo del nuovo capo era giunto.

Autismo: nuovi dati ne confermano sempre più le basi genetiche
di Graziella Morace

Col termine autismo (o come meglio andrebbe definito, i disturbi dello spettro autistico-ASD) ci si riferisce a un disturbo del neuro-sviluppo che coinvolge principalmente linguaggio, comunicazione e interazione sociale. I soggetti che ne sono affetti mostrano, inoltre. una marcata ristrettezza nel repertorio di attività e di interessi. Le manifestazioni variano ampiamente a seconda del livello di sviluppo e dell’età cronologica del soggetto e possono manifestarsi con differenti presentazioni cliniche e diversi livelli di gravità.

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Medeo ‘l fòl e quelle magie un po’ troppo umane

Giandujotto scettico n° 131 di Sofia Lincos e Giuseppe Stilo (26/01/2023)

Una vicenda boccaccesca. Fu così che i giornali definirono la curiosa storia che nel 1913 portò in tribunale il cinquantasettenne Amedeo Olivetti, detto Medeo ‘l fòl, e una coppia di coniugi che non poteva avere figli. Intorno a questa storia di cronaca si coagularono voci, dicerie, canzoni popolari, rappresentazioni teatrali e fogli volanti. Ed è una storia che, pur avendo per protagonisti personaggi un po’ borderline, è anche figlia di forti credenze popolari, della superstizione e del pensiero magico…

I protagonisti della storia

Nel 1913, a Torino fu celebrato un vero e proprio processo mediatico, che vedeva imputato per truffa Amedeo Olivetti: disoccupato, pregiudicato ma anche profeta, mago ed esorcista. Viveva a Traves, in val di Viù, a nord-ovest di Torino. Così lo descrive La Stampa del 20 marzo 1913:

Continua a leggere al seguente link: https://gruppi.cicap.org/piemonte/2023/01/26/medeo-l-fol-e-quelle-magie-un-po-troppo-umane/

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