Si possono migliorare le previsioni dei sondaggi elettorali chiedendo agli elettori per chi voteranno i loro amici, un’informazione che la maggior parte dei sondaggisti non prende in considerazione. A dirlo sono Mirta Galesic, professoressa al Santa Fe Institute del Nuovo Messico, e un gruppo di colleghi che lavorano in università inglesi e statunitensi. Gli scienziati hanno utilizzato i dati delle ultime elezioni presidenziali di Stati Uniti e Francia per dimostrare la loro ipotesi di partenza: includere nei sondaggi domande che esplorano le intenzioni di voto della cerchia sociale degli intervistati migliora le stime dei risultati elettorali.
Galesic e gli altri hanno lavorato su un campione di domande rivolte agli elettori statunitensi e francesi nell’ambito di migliaia (USA) e di una quarantina (Francia) di sondaggi in vista delle elezioni che portarono alla vittoria di Trump nel novembre 2016 e di Macron nel maggio 2017. Prevedere quante persone voteranno per un candidato o per il suo avversario è un compito notoriamente difficile e in alcuni casi, come è successo nelle ultime elezioni statunitensi, i risultati all’indomani del voto possono riservare grosse sorprese. I ricercatori si sono quindi chiesti se eventuali informazioni sulle intenzioni di voto familiari, amici e conoscenti degli intervistati migliorassero le stime elettorali.
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